martedì 27 novembre 2012

Recensione: Il Signore della Vendetta di Lara Adrian

Trama:

 Gunnar Rutledge ha trascorso gli ultimi tredici anni della sua vita a escogitare il modo di vendicare l’assassinio di sua madre. Quando finalmente l’occasione tanto attesa si presenta, Gunnar rapisce Raina, la figlia del barone D’Bussy, per costringerlo alla resa dei conti. L’incontro con la figlia del suo acerrimo nemico, una ragazza ribelle e dallo spirito libero, cambierà per sempre la vita di entrambi. Tra colpi di scena e battaglie, Gunnar capirà che la vendetta può non essere l’unico scopo nella vita di un uomo.

 La mia opinione:

Dopo vent'anni di lettura sopratutto di romance, penso di riuscire a distinguere un bel libro da uno che invece non lo è...
Bene ho finito, dopo un tempo per me lunghissimo, di leggere “Il signore della vendetta” di Lara Adrian e l'unico aggettivo che riesco a trovare per descriverlo è... piatto.... piatto e barboso.
Probabilmente se questo libro fosse uscito nel periodo in cui è stato scritto (ricordo che è il primo libro dell'autrice), avrebbe avuto su di me tutt'altro impatto.
Sono abituata a leggere un'Adrian completamente diversa. Con la serie della Stirpe troviamo un'atmosfera molto coinvolgente, che ti costringe a rimanere sulle pagine fino alla fine senza riuscire a staccartene. Non è una questione di generi diversi, in realtà l'unica cosa che veramente cambia è l'ambientazione, quindi le sensazioni e le atmosfere dovrebbero essere pressoché le stesse, invece non è così. Purtroppo lo stile di scrittura è talmente diverso (non maturo) che fa rimpiangere non poco il fatto di averlo pubblicato....
Questo è un bel problema, perchè se da una parte cavalcare la scia del successo di un'autore per pubblicare vecchi lavori, è sicuramente remunerativo (le persone di solito comprano a scatola chiusa), quando ci troviamo ad avere in mano l'opera prima scritta più di 10 anni fa, ti inizi a chiedere perchè invece di spendere soldi per questi libri ormai passati, le case editrici non si interessino a cose più attuali e meno banali....
I personaggi sono pressoché nulli: Gunnar che dovrebbe essere un cavaliere spietato, si ritrova a sbavare dietro ad una ragazzetta che lo rigira come vuole, mentre Raina prima viene descritta come spavalda e sfrontata e poi si ritrova ad essere una povera donnicciola (lo so che l'amore intenerisce ma non credo renda anche cerebralmente idioti!), per non parlare poi dell'ambientazione medievale che si presta bene ma… in altri scenari!
Non metto mai in discussione il contesto storico, non sono intellettualmente preparata per questo, però sono molto preparata sul romance in tutte le sue ramificazioni e vi posso assicurare che ci sono ben altri modi di trattare un romanzo con questa ambientazione. Probabilmente a molti questo libro è piaciuto, non mi metto di certo a sindacare sui gusti delle persone ma fidatevi, dopo aver letto una serie infinita di libri ambientati in tutte le epoche, si riesce benissimo a capire quando c'è qualcosa che non va.... e se questo libro fosse un elettrocardiogramma sarebbe sicuramente piatto.....



Nessun commento:

Posta un commento

Se ti va lascia un commento ricordando di firmarlo, mi piace sapere chi sei ^_^